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Nel saggio l'autore esplora il senso dell'esperienza della scrittura autobiografica ripercorrendo le sue ricerche nell'ambito delle storie di vita e dell'immaginario. Sono gli ateliers di ascolto sensibile, di scrittura e narrazione di sé e dell'altro, che ha ideato e seguito da diversi anni, a sollecitare una riflessione approfondita sul vissuto e la condizione umana delle donne e degli uomini di oggi. Il desiderio di scrivere di sé e del mondo incarna il conflitto con ciò che non conosciamo, con la vita e la morte, con l'inquietudine che ci consuma, e rappresenta una nuova presenza poetica che nutre dei corpi autobiografici nel tentativo di reincantare il nostro rapporto al mondo. Viviamo sospesi fra una distanza rispetto a noi stessi e agli altri e un vuoto intimo da colmare, fra la tracotante violenza inumana di una presenza egoica e il rispetto di un'etica benefica per le nostre relazioni. La sincerità non sovrasterà mai l'esistenza ma nella consapevolezza creativa della scrittura autobiografica vi è la possibilità di generare un dissenso poetico in grado di generare comprensione e amore per sé stessi e gli altri, aiutando la vita a farsi comprendere.